Carrera Cup Italia | Vallelunga: Schaap dà l’ok e mira in alto
Il 19enne alfiere di Target Competition è alla prima stagione nel monomarca Porsche e all'esordio sul circuito romano si è distinto nelle libere di ieri: in attesa delle cruciale qualifiche del secondo round al via stamattina racconta questa esperienza tutta nuova per lui: "Abbiamo iniziato con il piede giusto, ma c’è tanta strada da fare"

Originario di vicino Amsterdam e ora residente nella capitale olandese, 19 anni compiuti a marzo, Nathan Schaap si è ritagliato un posto privilegiato sulla copertina del venerdì, quando nelle libere del secondo round della Porsche Carrera Cup Italia ha fatto segnare il miglior tempo di giornata in 1’35″242. Poi la sessione è stta interrota da una bandiera rossa e nessuno, per la verità nemmeno lui, ha potuto migliorare con 7 minuti ancora sul cronometro del countdown.
L’alfiere di Target Competition, una scelta non casuale, come vedremo, per la sua stagione da rookie nel monomarca tricolore, dove in fin dei conti è approdato con coraggio e si è immediatamente messo in evidenza a Misano conquistando a fine weekend la leadership proprio della graduatoria riservata agli esordienti.
Inserito tra i tanti giovani che quest’anno animano lo Scholarship Programme di Porsche Italia, ora Schaap non vuole però fermarsi e nelle qualifiche odierne spera di confermarsi su alti livelli, anche se per rimanere tra i primi molto probabilmente servirà un crono da record o quasi, che secondo tutti i “senatori” della serie si aggirerà almeno tra il 33″7 e il 34 netto.
Una finestra molto ristretta che nel turno di questa mattina potrebbe anche risentire, come proprio ieri, di possibili interruzioni. A quel punto conterà anche un po’ di fortuna, più che altro di caso favorevole, il cosiddetto “timing” giusto nel ritrovarsi in pista e trovare il giro pulito senza dover alzare il piede magari dopo un ottimo intertempo.
“Nelle libere – ha commentato il giovane olandese, sempre composto ma dall’aura gioviale e accogliente, anche nel sorriso e perfino nell’usare espressioni in italiano – è andata abbastanza bene e naturalmente avrebbe potuto andare anche meglio (sottinteso: ma la bandiera rossa finale non l’ha permesso, ndr). In qualifica dovremo fare altrettanto bene”.
Che cosa ti aspetti ora nella battaglia per la pole position? Che tempo servirà per stare fra i primi?
“E’ difficile dirlo perché la pista sta cambiando molto con i diversi campionati che stanno girando. Nelle libere abbiamo fatto 35”2,, ma lo scorso anno la pole fu 33”5, quindi è difficile dire se potremo andare più forte.”
Ti stai divertendo in questa tua prima a Vallelunga?
“Naturalmente. Bella Italia (in italiano, ndr)! Una pista fantastica, proprio come una vera pista italiana, anche veloce. Non la definirei un circuito più o meno difficile rispetto a Misano, perché sono tracciati molto diversi pur presentando alcuni tratti similari, ma è vero che è più complesso da imparare. L’ho visto anche nel test giovedì, quando dopo i miei primi due run mi chiedevo come potessi andare più veloce…”
Ti aspettavi il miglior crono nelle libere?
“No. Nel test, come dicevo prima, mi sentivo un po’ perso, ma oggi lavorando anche sul setup alla fine siamo cresciuti e tutto funzionava. Sono contento di aver potuto lavorare ‘in progress’ così.”
Come ti sei trovato nello Scholarship Programme?
“E’ un progetto molto interessante. Abbiamo i nostri due coach Andrea (Boldrini e Ceccato, ndr) che ci guidano ed è chiaro che quando sei nuovo in un campionato e anche in un nuovo Paese è bello avere una guida e anche poter interagire con altri piloti.”
Che cosa ti aspetti da questa tua prima stagione in Carrera Cup Italia?
“Penso che sia un campionato di alto livello, con alcune piste davvero belle. Parlavamo con Target Competition già lo scorso anno e ci hanno proposto proprio l’idea dell’Italia; noi ci stavamo già pensando prima, in realtà. E’ un ottima strada per intraprendere il ‘viaggio Porsche’.”
E al momento sei al comando della classifica Rookie…
“Sì, ma abbiamo disputato un solo weekend di gara quindi per ora non significa molto. Però di sicuro abbiamo iniziato con il piede giusto e dobbiamo continuare così perché c’è ancora tanta strada da fare.”